C. Grammatica
Il Trapassato Prossimo all’Indicativo : Ripasso
Il trapassato prossimo è un tempo verbale all’indicativo e si usa per indicare un fatto avvenuto prima di un altro nel passato collegato all’azione nel passato prossimo.
Esempi:
- Maria è arrivata (azione nel passato) in stazione quando il treno era già partito (azione precedente al passato nella prima frase).
- Ieri sera io non ho mangiato (azione nel passato) niente perché Angela aveva mangiato (azione precedente al passato nella prima frase) tutta la pizza.
Questa forma verbale si coniuga combinando le forme dell’imperfetto indicativo degli ausiliari avere o essere con il participio passato del verbo da coniugare.
Parlare
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Scrivere
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Partire
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Finire
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Il Congiuntivo
Il modo congiuntivo e il modo indicativo: Introduzione
Nota Bene : Congiuntivo Esortativo
Il modo congiuntivo presente della 3a persona è lo stesso dell’imperativo formale di 2a persona.
Il congiuntivo è anche il modo di molte proposizioni subordinate introdotte da elementi come perché, affinché, che, se, benché ecc. In particolare, il modo congiuntivo si usa con queste categorie di subordinate:
- Proposizioni finali: “Ti ho scritto affinché tu mi aiutassi”.
- Proposizioni consecutive: “Bisogna parlare in modo che tutti comprendano”.
- Proposizioni concessive: “Benché sia un modo verbale importante, il congiuntivo è spesso ignorato nell’italiano parlato”.
- Proposizioni temporali: “Vendiamo quelle obbligazioni prima che perdano ulteriore valore”.
Il congiuntivo ha quattro tempi:
- presente
- passato
- imperfetto
- trapassato
Il Congiuntivo Presente
Il congiuntivo presente indica un’azione, un fatto, un evento possibili nell’istante in cui si parla o si scrive. Nelle proposizioni principali, il congiuntivo presente è usato per esprimere un dubbio, un augurio o un’ipotesi, spesso attraverso una domanda.
- Per esempio: “Che sia in ritardo per lo sciopero dei treni?”
Il congiuntivo presente dei verbi si forma con la forma appropriata e che è la stessa per le persone singolari. La forma plurale noi è la stessa del presente indicativo, le forme voi e loro sono differenti.
Nota Bene
In italiano la coniugazione formale del modo congiuntivo è sempre introdotta dalla preposizione che.
Il congiuntivo dei verbi irregolari ha una coniugazione simile a quella dei verbi regolari per la persona le persone singolari e la forma plurale di noi, ma con una radice irregolare (come sempre con verbi irregolari).
Nota Bene
Alla terza persona singolare e alla terza plurale il congiuntivo presente esprime un’esortazione, un invito, un ordine. In questo caso, può sostituire le corrispondenti persone dell’imperativo.
Per esempio: “Vada avanti, per favore”, “Si arresti allo stop”, “Accedano per prime le persone con un invito”.
Il Congiuntivo Presente dei Verbi Regolari
Parlare
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Scrivere
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Partire
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Rimanere
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Finire
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Il Congiuntivo Presente dei Verbi Irregolari
Andare
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Avere
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Dare
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Dovere
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Essere
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Sapere
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Stare
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Uscire
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Altri Verbi Irregolari al Congiuntivo Presente
Bere
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Dire
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Fare
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Potere
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Volere
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Il Congiuntivo Passato
Il congiuntivo passato si usa per esprimere l’anteriorità di un evento nelle proposizioni dipendenti da verbi come sperare, credere, supporre al presente o futuro indicativo nella frase principale.
- Credo che Riccardo non abbia capito a che ora ci incontriamo.
Il tempo verbale passato del modo congiuntivo si forma combinando le forme del congiuntivo presente degli ausiliari avere o essere con il participio passato del verbo da coniugare.
- Penso che lui abbia mangiato poco.
- Crede che voi siate andati al parco.
Mangiare
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Scrivere
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Partire
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Concordanza del Congiuntivo Presente e Passato
Dopo una frase principale con un verbo presente, futuro o imperativo si usa il congiuntivo:
- Presente o futuro se l’azione è successiva:
- Immagino che lui parta/partirà domani.
- Presente se l’azione è presente o contemporanea:
- Immagino che lui parta/stia partendo adesso (presente progressivo).
- Passato se l’azione è precedente:
- Immagino che lui sia partito ieri.
Nota Bene
L’espressione Consecutio Temporum o Concordanza dei Tempi, mutuata dalla grammatica latina, si usa nella grammatica italiana per indicare le norme che regolano la concordanza dei tempi verbali delle proposizioni subordinate (prime tra tutte le proposizioni oggettive legate alla proposizione principale da un rapporto di contemporaneità, anteriorità o posteriorità.
Il Congiuntivo Imperfetto
L’imperfetto congiuntivo è un tempo verbale che si usa sia nelle proposizioni principali, sia nelle proposizioni subordinate.
Nelle proposizioni principali può esprimere:
– un desiderio (congiuntivo desiderativo)
Fossimo tutti promossi…
– un dubbio (congiuntivo dubitativo)
Mario non ha mai parlato: che stesse male?
Nelle proposizioni subordinate segue le regole della Consecutio Temporum si usa per indicare contemporaneità rispetto a un verbo al passato nelle preposizioni specifiche qui sotto:
Il Congiuntivo Imperfetto Regolare
Parlare
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Scrivere
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Partire
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Finire
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Il Congiuntivo Imperfetto dei Verbi Ausiliari e Verbi Irregolari
I verbi al congiuntivo imperfetto seguono tutti lo stesso tipo di coniugazione con la radice propria irregolare.
I Verbi Ausiliari
Avere
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Essere
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I Verbi Con Radice Irregolari
Bere
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Andare
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Ci sono altri verbi irregolari!
Il Congiuntivo Trapassato
Il modo verbale congiuntivo trapassato si forma combinando le forme del congiuntivo imperfetto degli ausiliari avere o essere con il participio passato del verbo da coniugare.
Il verbo ausiliario (avere o essere) è coniugato al congiuntivo imperfetto.
Nelle proposizioni indipendenti, il trapassato congiuntivo si usa per esprimere una possibilità o una necessità riferita al passato che non si è realizzata.
- Se solo (tu) avessi mangiato un po’ meno, ti sentiresti meglio.
- E tu cosa ne pensi? E se fossimo andati in vacanza, saremmo più rilassati adesso.
Nelle proposizioni dipendenti, il trapassato congiuntivo si usa per esprimere anteriorità rispetto a un tempo passato che si trova nella proposizione reggente.
- Pensavo che tua sorella fosse già andata a vivere da sola.
Mangiare
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Scrivere
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Partire
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La Concordanza del Congiuntivo Passato, Imperfetto e Trapassato
Dopo una frase principale con un verbo al passato (tutti i passati: passato prossimo, imperfetto, trapassato ecc.) o un condizionale presente o passato si usa il congiuntivo:
- Imperfetto o condizionale passato per esprimere azione successiva:
- Ho immaginato/Immaginavo/Avevo immaginato che lui partisse/sarebbe partito più tardi.
- Imperfetto se l’azione è contemporanea:
- Ho immaginato/Immaginavo/Avevo immaginato che lui partisse quel giorno.
- Trapassato se l’azione è precedente:
- Ho immaginato che lui fosse partito prima.
I DONT KNOW WHAT TO DO HERE WITH I PRONOMI RELATIVI
i pronomi relativi
(io ) (tu ) (lui/lei) (noi) (voi) (loro)
Esercizio C.1: Hai un passatempo attivo preferito?
A coppia parlate dei vostri passatempi preferiti.
- Magari ti piace praticare uno sport?
- Oppure fare un’attività a contatto con la natura?
Per esprimere le vostre opinioni usate il congiuntivo al presente con le espressioni impersonali:
- Penso che…
- È bene che…
- Mi piace che…
- È interessante che…, ecc.
Esercizio C.2: Quando ero piccolo/a…
Come bambino/a, avevi un/a atleta o celebrità che ti piaceva molto?
A coppia parlate di cui vi piaceva quando eravate piccoli/e.
Per esprimere le vostre opinioni usate il congiuntivo all’imperfetto con le espressioni impersonali:
- Pensavo che…
- Mi piaceva che…
- Era incredibile che…
- Sembrava che…, ecc.
Esercizio C.3: Scriviamo della salute!
Conosci qualche consiglio per mantenere la buona salute?
Magari vengono in mente le idee riguardo al cibo, all’esercizio, ai metodi per affrontare lo stress, ecc.
Scrivi un brano delle tue opinioni, usando il congiuntivo quando è necessario.
Esercizio C.4: Che ne pensi tu?
Leggi l’articolo e scrivere una risposta, dando le vostre opinioni riguardo l’argomento.
ANSIA, STRESS, INSONNIA adattato da: https://www.regnovegetale.com/news/ansia-depressione-stress-insonnia-come-trattarli-naturalmente
Molte piante trovano utilità nell’approccio fitoterapico a questi disturbi.Due preziose alleate della nostra tradizione erboristica sono Melissa e Passiflora.
La Melissa è nota dal tempo dei Romani, dove veniva considerata in grado di “eliminare tutte le inquietudini del cervello e gli umori melanconici”, e le sue proprietà sono state confermate nel corso della storia ed i principi attivi a cui sono attribuite sono il polifenolo Acido Rosmarinico, il citronellale, flavonoidi e terpeni. Questo fitocomplesso risulta essere un potente inibitore del sistema nervoso centrale grazie ad un aumento dell’acido gamma amino butirrico-GABA, diminuzione del Cortisolo, interazione coi recettori benzodizepinici e stimolazione delle monoamine Dopamina, Serotonina e Noradrenalina.
Il risultato è un’azione sedativa, calmante, antistress utile per alleviare insonnia, gli stati di ansia e agitazione e lenitiva sugli spasmi gastrointestinali.
La forma di riferimento è l’estratto secco in dosaggio di 200/600 mg al giorno.
La Passiflora ha una storia antica che risale all’epoca degli Aztechi che la utilizzavano per le proprietà ansiolitiche e che hanno provveduto a diffonderne l’uso prima in Sud-America poi in Europa. La medicina tradizionale americana dell’800 la annovera per la sua capacità di “alleviare l’irrrequietezza e superare l’insonnia, quando questi sono il risultato dell’esaurimento o dell’eccitazione nervosa”.
Gli effetti ansiolitici e rilassanti sono confermati dalla fitoterapia moderna e attribuiti al fitocomplesso di flavonoidi e glicosidi flavonoidi agenti sul sistema nervoso sempre attraverso il GABA e le Monoamine, stimolate da un risultato bilanciato di inibizione/sostegno del sistema nervoso simpatico, che rende l’effetto rilassante mai troppo sedativo come spesso avviene nei farmaci (senza quindi sintomi da sonnolenza o obnubilamento sensorio).
La letteratura internazionale è concorde nell’attribuire alla Passiflora indicazioni nei casi di nervosismo, agitazione, irritabilità, irrequietezza, insonnia, ansia, e disturbi gastrointestinali di origine nervosa.